Misery. Il romanzo.
Il libro Misery uscì nel 1987. Dal romanzo è stato tratto, nel 1990, il film Misery non deve morire (nella traduzione italiana), diretto da Rob Reiner e interpretato da James Caan e dall’eccezionale Katy Bates. Il film fu apprezzato da pubblico e critica (Katy Bates vinse un Oscar come miglior attrice) e può essere collocato tra le poche pellicole veramente riuscite tratte dalla produzione kinghiana. Un film indubbiamente da vedere (ormai è un classico) nonostante numerose scene del libro siano state modificate.
Ma parliamo del libro.
TRAMA.
Dopo un violento incidente automobilistico nei pressi di Silver Creek in Colorado, lo scrittore Paul Sheldon si risveglia gravemente ferito in un letto a casa di Annie Wilkes, un’ex infermiera. Impossibilitato a muoversi a causa delle gambe rotte e dei dolori terribili, Paul accetta passivamente le amorevoli cure di Annie.Mentre le settimane passano e la salute migliora, Paul ed Annie cominciano a conoscersi. In realtà Annie conosce già molto bene Paul: lui è la magica mano dietro alle bellissime storie di Misery, la sua beniamina, e lei…è la sua fan numero uno. Una fan che non può accettare il finale del suo ultimo libro, dove Misery perde la vita.
Paul scoprirà che Annie nasconde una mente incredibilmente turbata da psicosi e manie depressive e si ritroverà ad essere il prigioniero inerme e impotente di una donna gravemente malata e destinata a scivolare sempre di più verso l’oblio. Utilizzando ogni tipo di tortura e di sevizia, Annie costringerà Paul a scrivere un nuovo romanzo per far risucitare la sua Misery, perché Misery non deve morire…
Un romanzo claustrofobico, ambientato quasi tutto in un’unica stanza, gira attorno ai protagonisti.
Il rapporto tra i due unici personaggi è sempre in bilico tra odio e dipendenza reciproca: Annie tortura Paul, ma ne ha bisogno perché lui soltanto può risuscitare Misery; Paul, a sua volta, è terrorizzato dalla donna folle, ma allo stesso tempo ne è succube, perché solo lei con i suoi medicinali può mandare via il terribile dolore causato dall’incidente.
Ciò che spaventa di più nel romanzo è ciò che Annie "potrebbe fare" al povero scrittore. Il lettore, infatti, non può evitare di sussultare ad ogni cigolio di porta, ad ogni di passo nella casa, ai rumori delle macchine che passano in vicinanza della villa. Ci si ritrova dunque, immobili, ad aspettare, insieme al povero Paul, di vedere Annie far capolino nella stanza, brandendo nelle sue mani chissà quale oggetto o arma. E Dio solo sa cosa potrebbe combinare stavolta la donna.
A presto. MissPrice.
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