La storia della vedova nera Mary Ann Cotton, l'angelo della morte.

Mary Ann Cotton, she's dead and she's            Mary Ann Cotton, lei è morta ed marcia
rotten                  

 Lying in bed with her eyes wide open.             Sdraiata a letto con gli occhi spalancati.
 

Sing, sing, oh what should I sing?                    Cantare, cantare, oh cosa dovrei cantare?
 

Mary Ann Cotton, she's tied up with string.     Mary Ann Cotton, è appesa alla corda.
 

Where, where? Up in the air.                            Dove, dove? In aria.
 

Selling black puddings, a penny a pair.           Vendere budini scuri, un centesimo ogni paio
                                                                                           




Mary Ann Cotton, she's dead and forgotten,    Mary Ann Cotton, è morta e dimenticata,

Lying in bed with her bones all rotten.            Sdraiata a letto con le ossa marce.


Sing, sing, what can I sing?                             Cantare, cantare, cosa posso cantare?


Mary Ann Cotton, tied up with string.             Mary Ann Cotton, appesa alla corda.




Questa è la filastrocca popolare che ricorda la spaventosa figura di Mary Ann Cotton.


                                                  


La Cotton; il cui vero nome era Mary Ann Robson; fu una delle poche serial killer donna al mondo.
La sua arma preferita era l'arsenico, del quale si serviva per uccidere lentamente e dolorosamente le sue vittime, che morivano in seguito a problemi gastrici.




Tutto ebbe inizio intorno al 1850, a quel tempo ventenne, Mary si sposò con un minatore, William Mowbray, con il quale ebbe 8 figli; 7 dei quali morirono in tenera età per febbre gastrica.
Non passò molto tempo che anche il marito morì per la stessa malattia dei figli e la Cotton si ritrovò ad ereditare 35 sterline ottenute come rimborso per un'assicurazione sulla vita.

Avendo vissuto una vita misera; ormai sempre più mentalmente instabile; Mary divenne un’avvelenatrice seriale. L'arsenico, facile da somministrare e disponibile in quegli anni, le diede la possibilità di uccidere un gran numero di persone senza essere scoperta. A seconda di come veniva somministrato, infatti, questo veleno poteva essere utilizzato per inscenare apparenti morti naturali, improvvise oppure dopo lunga malattia.

Dal 1852 furono ben 21 le vittime di Mary Ann, tra cui 11 di 13 figli, 3 su 4 mariti, un amante, la madre e la migliore amica.

Se inizialmente ella usava il veleno per arricchirsi dell'eredità dei mariti, che stipulavano assicurazioni sulla vita sotto sua pressante richiesta ; in seguito la sua pazzia la portò ad eliminare tutti coloro che la infastidivano o le erano d'intralcio.

Solo nel 1873, la Cotton venne arrestata con l'accusa di omicidio dell'unico figlio che era rimasto ancora in vita.

L'anno precedente all'arresto, la Cotton, difatti, chiese insistentemente al medico del paese, Thomas Riley, di ricoverare nell'ospedale il suo bambino, ormai malato; ma quando il dottore, visitò il ragazzo lo trovò in buona salute. Dopo solo alcuni giorni, invece, il piccolo morì anch'esso di febbre gastrica.
Riley, dunque, insospettito da quell'improvviso decesso, avvisò la polizia e decise di chiarire le cause.
In seguito a numerose dichiarazioni da parte degli abitanti della città, che misero in evidenza le numerosi morti per febbre gastrica delle persone che negli ultimi 20 anni vissero accanto alla donna, e dopo una perizia medico legale che accertò la presenza di arsenico nel corpo del figlio, Mary Ann Cotton fu condannata a morte.
Impiccata il 24 marzo 1873, per l'esecuzione fu adottata la tecnica della morte per lento soffocamento.





A presto nei vostri incubi. MissPrice.                                                                                           




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