LEATHERFACE 2017... Bene ma non benissimo.



Che dire di Leatherface, film da pochissimo uscito nelle sale?


                                                     



Iniziamo col fare un punto della situazione.


Questo è l'ottavo capitolo della saga "Non aprite quella porta" ed è il prequel del primissimo film del 1974 del grandissimo Tobe Hooper (R.I.P.).

                                                            


Da non confondere con il prequel uscito del 2006 "Non aprite quella porta l'inizio".
Nel 2003, infatti, uscì un "remake" del primo film, nel quale il regista Marcus Nispel mantenne la trama e l'idea generale del film di Hooper ma ne cambiò molti aspetti e personaggi; come ad esempio il nome della famiglia, non più Sawyer ma Hewitt. Il sopracitato "Non aprite quella porta l'inizio" sarà ,quindi, il prequel del film del 2003 ed entrambe i film saranno come dei capitoli distaccati dall'intera saga.


                                    



Ma parliamo di Leatherface 2017.


                                      


TRAMA

Il film inizia nel 1955 in Texas con un piccolo faccia di cuoio che festeggia il suo ottavo compleanno. Facendo parte di una famiglia di squilibrati, il suo regalo sarà una motosega; non apprezzata, però, dal ragazzino che si dimostra più buono e gentile in confronto ai suoi parenti. 

                                   


Poco tempo dopo, tuttavia, il piccolo Jedidiah "Jed" Sawyer attirerà in trappola un'innocente ragazza che verrà uccisa dai suoi fratelli maggiori. 
Il bambino verrà tolto dalla custodia della famiglia per essere inviato in un'istituto di correzione/ospedale psichiatrico.


                                 

Dieci anni dopo. 

Nell'istituto Gorman dedicato alla cura dei ragazzi con problemi, irrompe Verna Sawyer, madre di Jed, in cerca di suo figlio, che, nel frattempo, ha cambiato nome ed è stato sottoposto a vari lavaggi del cervello per dimenticare la sua vera identità. La donna, entrando di nascosto, crea scompiglio nell'ospedale, dando il via ad una sorta di rivolta durante la quale i reclusi prendono il sopravvento uccidendo il personale dell'istituto.
Quattro pazzoidi decidono di fuggire prendendo in ostaggio un'infermiera appena entrata in servizio, la giovane Lizzy.
Il gruppo, composto dal corpulento e demente Bud; dal gentile Jackson e dai psicopatici Ike e Clarince, insieme a Lizzy iniziano un viaggio infernale fatto di uccisioni e sangue, cercando, inoltre, di scappare da un sadico poliziotto in cerca di vendetta, sapendo che il giovane Sawyer è in fuga con loro. 

                           

  

                                      

Il film è, dunque, l'origine di uno dei personaggi horror più famosi del mondo; mostrerà come una vita difficile fatta di dolore porterà un fragile ragazzino ad essere uno dei killer più feroci nella storia del cinema. 
Il regista cerca, quindi, di dare al lungometraggio un'aspetto psicologico ed emotivo perdendosi, però, nel suo intento.
Quello che ne esce fuori è un film sanguinolento ma molto noioso; lento e banale.



Carino, dunque, se si guarda un horror splatter qualunque; 
deludente per chi aspetta per mesi l'uscita di un nuovo capitolo della bellissima saga "Non aprite quella porta". 

Un leatherface diverso in negativo dal solito personaggio interpretato; un'esagerazione del bene nel male, poco credibile; un ragazzo completamente dissimile anche nell'aspetto fisico dal classico faccia di cuoio che noi tutti fan conosciamo.


A parer mio una delusione, la distruzione di un caposaldo dell'orrore. Un film che poteva dare tanto avendo un certo nome nel mondo del cinema e che invece si perde in banalità, lentezza, noia e fatti messi a caso per rendere il film il più cruento e feroce possibile dimenticando la base della storia.


E voi che ne pensate? Fatemi sapere.

MissPrice

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